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L'Oriente incontra l’Occidente:
“MITICAINDIA”


Dott. Carlo Di Berardino

Il Centro di Psicologia Clinica, Istituto di Specializzazione Cognitivo-Comportamentale riconosciuta dal MIUR DM 16.11.2000 di Pescara, insieme con the World Movement for Yoga & Ayurveda, the World Community of Indian Culture & Traditional Disciplines, l’European Yoga Federation, e l’Ass. Garbha-Yoga, hanno organizzato la VII edizione del Festival India, una interessante manifestazione a carattere transculturale, svoltasi dall’1 al 3 Luglio 2011 presso il porto turistico di Pescara.Questa manifestazione ha riscosso discreto successo con la partecipazione di oltre 1500 persone come nelle precedenti edizioni (Milano nel 2002-03-04-05-07, Torino nel 2008, Carrara nel 2009). La cerimonia inaugurativa si è tenuta venerdi 1 luglio alle ore 19,00 allorché un corteo, con rappresentanti del governo indiano, personaggi del mondo culturale e scientifico e un folto gruppo di artisti, partendo dallo Stadio del Mare hanno attraversato il ponte del Mare raggiungendo il padiglione del Porto Turistico dove si è svolto il programma relativo agli spettacoli folcloristici di danza e musica indiana. 

Ma com’è nata l’idea del festival? L’idea è nata dall’esigenza di promuovere un confronto leale con le tradizioni orientali. Fino ad ora molti clinici in particolare nell’area della psicologia si sono ispirati alla tradizione vedica e buddista introducendo nella cultura occidentale tecniche e teorie che si sono rivelate importanti per lo sviluppo della psicoterapia e della medicina alternativa. Pensiamo al training autogeno di Shultz, agli archetipi di Jung, all’agopuntura, alla sessuologia di Master&Jonson che ha trovato ispirazione nel tantrismo fino ad arrivare alle recenti applicazione della Mindfulness di Kabat Zinn e a Seligman con la Psicologia Positiva.
Tutti questi autori hanno utilizzato principi teorici, filosofici e metodologici delle tradizioni orientali facendone un grossolano riadattamento alla cultura occidentale spesso senza neppure citarne la provenienza.
A questo punto mi è quindi sembrato opportuno promuovere un confronto leale tra oriente e occidente anche per avvicinare la gente comune a questi importanti temi riguardanti la salute e il benessere.
Gli incontri congressuali, infatti, hanno visto la partecipazione di studiosi e maestri provenienti da tutto il mondo. Il dibattito tra “scienza e spiritualità” che abbiamo sviluppato fino ad ora, ha avuto come filo conduttore la necessità di promuovere il “benessere” attraverso la pratica dello Yoga e della meditazione. Queste antiche pratiche hanno dimostrato una notevole validità nel trattamento di varie patologie psicosomatiche da stress, rivelandosi un alternativa efficacie alle tradizionali cure farmacologiche, che spesso sortiscono effetti negativi e cronicizzanti dei problemi dell’ansia, che sempre più frequentemente affligge l’uomo contemporaneo. Con “Il festival dell’India” si voluto favorire un confronto tra tutti gli operatori del settore, ovvero psicologi, psicoterapeuti e medici di medicina alternativa, su queste importanti pratiche orientali, affinché nell’ambito delle rispettive competenze si diffonda sempre di più una cultura interdisciplinare finalizzata al benessere e alla spiritualità.
Ci si potrebbe chiedere cos’hanno in comune la Psicologia e la Spiritualità. L’ingresso della meditazione nella psicoterapia cognitiva ha provocato una vera e propria rivoluzione, denominata terza rivoluzione cognitiva per distinguerla dalle precedenti avute a seguito dell’evoluzione del paradigma della scuola cognitiva. Attualmente la Meditazione è utilizzata per migliorare i processi di consapevolezza necessari al cambiamento psicoterapeutico. Ma l’ingresso della meditazione in ambito clinico ha determinato anche un altro importante cambiamento ovvero il diffondersi di uno “spiritualismo” laico negli ambienti scientifici abituati da sempre ad un atteggiamento scettico nei confronti di tematiche riguardanti: la Coscienza, la Consapevolezza, il Libero Arbitrio, e i processi di auto-guarigione che sembravano temi inavvicinabili alla ricerca neuropsicologica tradizionale.
La Medicina ha già riconosciuto in parte la validità della meditazione negli anni 60 ai tempi delle prime sperimentazioni di Davison, ideatore della Meditazione trascendentale, con la fondazione Marahishi, ma in quel tempo non c’era ancora la Risonanza Magnetica in grado di evidenziare le trasformazioni che la pratica meditativa è in grado produrre sul funzionamento del cervello. Oggi gran parte della ricerca neuro scientifica è interessata a comprendere i fenomeni che la meditazione può determinare su importanti processi mentali: sull’attenzione, sulla regolazione delle emozioni, sulla attività del pensiero ripetitivo e sulle varie connessioni emisferica. Attualmente questi sono tutti temi di forte interesse scientifico (Damasio, Siegel, Ledoux, Teasdale, Willson, Edelman ecc) che stanno impegnando la ricerca scientifica da vari punti di vista.
L’interesse per la pratica meditativa sta crescendo in modo esponenziale, basti pensare che Kabat Zinn un biologo ricercatore, negli USA già dal 1996 ha aperto un centro Antistress a Boston, oggi frequentato da migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, per curare una serie di problematiche di varia natura. Il suo protocollo MBSR (Mindfulness Based Stress Raduction) è attualmente utilizzato in tutto il mondo e in diversi ospedali per curare molti disturbi psicopatologici dando vita a diversi filoni di ricerca. Cloninger, psichiatra americano seguace della scuola di Krishnamurti, applica la meditazione nella cura delle psicosi e ha diffuso un modello molto interessante per la comprensione dei disturbi di personalità .
Questo interesse è giustificato anche da un’altra area importante della salute mentale ovvero la prevenzione, che ha spostato l’attenzione dei clinici sui temi del “benessere” e della Psicologia Positiva. Quest’ultima ha fatto si che il focus dell’interesse clinico si spostasse dalla cura alla prevenzione delle malattie da stress e quindi su di una filosofia di vita centrata sulla coltivazione intenzionale e consapevole della felicità, che non è più intesa come il riflesso dell’esperienza ma come il risultato di una ricerca attiva e consapevole che richiede un cambiamento sostanziale del modo di gestire l’esistenza.
Per questo motivo ritengo che sia arrivato il momento di diffondere, nel mondo scientifico e in particolare nella psicologia, una cultura più intimistica legata ai valori autentici dell’esistenza. La pratica continuativa e costante della meditazione e dello Yoga portano direttamente e naturalmente a scoprire questa dimensione profonda dello spirito umano. È importante notare che per la prima volta nella prassi di queste manifestazioni si è avuto una cosi forte presenza del mondo scientifico internazionale e quindi un vero e proprio incontro ravvicinato tra scienza e spiritualità.
Durante i tre giorni di manifestazione, presso il palazzo della Camera di Commercio di Pescara, si è tenuto il Convegno Internazionale di Yoga & Ayurveda riguardante le varie applicazioni e le proprietà terapeutiche di queste antiche pratiche orientali che hanno ispirato molti approcci terapeutici attualmente diffusi nella medicina occidentale. Contemporaneamente, presso la sala “Petruzzi” del Museo delle Genti d’Abruzzo, si è tenuta la VII edizione del convegno nazionale “Benessere tra Scienza e Spiritualità” patrocinato da importanti associazioni nazionali e internazionali tra cui la IACP (International Association Cognitive Psychotherapy), la Facoltà di Psicologia dell’Aquila e di Chieti, l’ITAB (Istituto Tecnologie Avanzate Biomediche dell’Univ. Di Chieti) e tra gli invitati hanno partecipato importanti personaggi del mondo scientifico della psicologia tra cui Sharon Freeman (IACP USA), Aristide Saggino (Univ. di Chieti), Federico Colombo (SIPP-Milano) e Ferdinando Galassi (Univ. di Firenze),
Nel convegno si è anche parlato di Celestino V poiché come si già detto all’inizio il filo conduttore della manifestazione è stato l’incontro tra spiritualità e scienza. Ci è sembrato importante recuperare anche le nostre tradizioni religiose che hanno avuto con Celestino un testimonianza importante della spiritualità ascetica molto presente nel XIII secolo in Abruzzo nella Valle Peligna.
Infatti all’interno del convegno il venerdi pomeriggio si è svolta una interessante tavola rotonda sul tema della “Spiritualità Celestiniana tra passato e presente” a cui hanno partecipato Angelo De Nicola (giornalista del Messaggero), Avv. Maria Grazia Lopardi (Avvocato distrettuale di stato), Padre Quirino Salomone (fondazione Celestiniana) e B. Ucci Perricone (Giornalista),.
Ci sembrava importante valorizzare questa figura storica per riscoprirne la notevole carica spirituale che è in grado di trasmettere ancor’oggi alle nuove generazioni di giovani operatori che si accostano alle problematiche della psiche e della autoconoscenza, una consapevolezza che la cultura tecnologica del nuovo millennio deve riscoprire se intende ritrovare sé stessa e la sua vera identità.
A conclusione della importante manifestazione, nella stessa sede, domenica 3 luglio si è tenuto un interessante simposio “Raggi di un’Unica Luce”, Conferenza delle Religioni diretta da Emy Blesio (Ambasciatrice di Pace ONU) a cui hanno partecipano rappresentanti di varie linee spirituali, unite da un unico obiettivo, quello di divulgare la pace e i valori spirituali nel mondo. Questo effetto di condivisione e di armonia tra i vari esponenti lo si deve alla forza unificatrice della spiritualità e non di certo al confronto fra le varie religioni che di per sé, ha quasi sempre determinato lotte e divisioni nella storia dell’umanità.


 Spot del Festival dell'India

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